Con i nostri spettacoli abbiamo sempre voluto trasmettere dei valori condivisi e temi di interesse per il mondo dei giovani, in quanto associazione di Aggregazione Giovanile. Ma cosa significa esattamente ‘aggregare giovani’ per mezzo del teatro sociale?
Fin dagli inizi, le esibizioni sono state all'insegna del divertimento e della riflessione, un misto tra racconto e festa. Ci si radunava nelle piazze e si portava il teatro al pubblico, con spettacoli dinamici e coinvolgenti, in cui tutti ballavano e cantavano con noi; la partecipazione cittadina era il veicolo fondamentale degli ideali racchiusi nelle nostre performance. Erano gli anni Novanta, l'epoca delle vacanze estive e del volontariato civile, e noi eravamo un gruppo di adolescenti con grande entusiasmo e tanta voglia di creare, condividere, esprimersi! E ci riuscivamo, grazie alla guida artistica ed umana di Giorgio e Michele. Al mare o in montagna, uscivamo dalla afosa Brianza per portare un nuovo messaggio ed il nostro supporto ad altre realtà benefiche. Un modo anche per conoscere gente nuova, stare insieme e divertirsi.
Due piccioni con una fava, insomma...
A questi anni embrionali appartengono "Parlare di Pace", dialogo tra un sessantottino e un giovane sul tema della pace e dei conflitti nel mondo; "Il Sogno di Martin", sull'accoglienza degli altri e delle diversità; "Nel Paese dei Balocchi", per riflettere sul tema della crescita e del disagio giovanile.
Nel nuovo millennio, abbiamo voluto metterci alla prova scrivendo i nostri primi testi, opere che raccontassero la nostra identità, la nostra evoluzione sotto l’aspetto teatrale e le nostre aspirazioni. Da qui, "Abbiamo lasciato impronte?", storia di un ragazzo che diventa uomo e riflessione sull’impatto che i nostri gesti e le nostre scelte quotidiane hanno nel mondo; "Teatr’Ali…per Volare", inno al teatro e alla libertà di esprimere le proprie emozioni; ed infine "Lo Spettacolo Nuovo", il più personale e intimo di tutti.