Mi è stato chiesto di parlare di ‘Oltre Noi…’ e insieme a me sono state invitate a farlo molte altre persone che nel corso degli anni hanno avuto l’occasione e l’opportunità di collaborare con questa associazione. Sembra facile, eh? Gli altri sono stati più bravi di me e sono riusciti a concludere in poche parole, ma io… Già son piccolo, lasciatemi almeno occupare quanto spazio voglio!
Aneddoti, considerazioni, giudizi, rimproveri, elogi, ringraziamenti, ma da dove cominciare?? Non è assolutamente semplice spiegare cos’è questo gruppo, perché esiste o dove sta andando. sono loro i primi a cantare che ‘…non è in minuti, secondi, non è in momenti, che tu potrai misurare un anno così…in albe, tramonti, in notti di caffeina, in liti, risate, cose che fai, ma tu non potrai misurare un anno di vita, sai, non c’è tempo e lo capirai….non puoi scandire i rintocchi delle emozioni e misurare un momento nella fantasia; in ore, giorni o minuti il tempo non conta, come potrai misurare che cosa siamo noi?…’.
Li ho sempre visti da spettatore silenzioso, li osservavo arrivare ogni sabato pomeriggio puntuali, in macchina, in bici o a piedi; li guardavo scaricare gli strumenti o le scatole di cartone con le mele, li scrutavo durante le loro grigliate… Quanto si divertivano!!! Ero per loro una presenza inavvertibile ma al tempo stesso partecipe, ovviamente per quel che mi era concesso. Intanto rimanevo nel mio angolino e imparavo a conoscerli pian piano, con gli occhi attenti e le orecchie di un buon ascoltatore… e li sentivo. Sentivo le loro voci, tante, le loro risate e a volte le loro lacrime, sentivo il loro divertimento e le loro discussioni, sentivo la loro musica e il loro stare insieme. Più li conoscevo e più volevo essere uno di loro per condividere con loro ogni esperienza, ma non immaginavo che mi avrebbero dato tanto, nel bene e nel male, e che mi avrebbero aiutato a crescere… anche se non si direbbe, data l’altezza!!!
Ad essere onesto la mia entrata nel gruppo è stata abbastanza particolare. Ho vissuto subito un’esperienza a dir poco sconvolgente. Vorrei vedere voi al mio posto! Sono stato praticamente scaraventato su un palcoscenico e vi assicuro che mi sono fatto ancora più piccolo! Ma sapete qual è la cosa più bella? ‘…quello che il pubblico non vede, tutti i dietro le quinte… è veramente sensazionale…’. Vi prego però di non fraintendermi. Non mi riferisco solo allo spettacolo, ma a tutto ciò che questi ragazzi organizzano insieme. Ogni primavera ed ogni autunno per un intero fine settimana tutto il gruppo partecipa attivamente ad una vendita di beneficenza di mele e di fiori, il cui ricavato viene devoluto all’AISM. Durante questi giorni i ragazzi alternano la loro presenza allo stand e alcuni molto tenaci vi rimangono dal mattino fino a sera. Vi assicuro che è un’esperienza da provare. Dovreste vederli! Sempre con i sacchetti in mano e sempre con il sorriso sulle labbra. Non si lasciano di certo scoraggiare dai frequenti ‘no’! Riescono sempre ad ottenere dei buoni risultati ed arrivando a fine giornata soddisfatti, anche se fisicamente stravolti. Le vendite di beneficenza non sono la loro sola occupazione. Mi chiedo onestamente da dove prendano tutte queste energie ma forse la risposta è semplice: credono fermamente in ciò che fanno. Inoltre, qualunque cosa gli tocchi, fare trovano sempre il modo di divertirsi. Questo è quello che fanno attualmente, ma in passato i ragazzi erano messi alla prova da situazioni molto più dure. Mi hanno raccontato molte storie e diversi episodi di quando andavano a suonare negli ospizi per far compagnia agli anziani, venivano accolti sempre con il sorriso ed a sera era difficile tornare a casa. Hanno trascorso alcune estati in una comunità di recupero per tossicodipendenti nelle Marche, hanno vissuto e lavorato con loro. Non contenti, hanno affrontato una simile esperienza anche al loro rientro, in una comunità di Como. Direi che sono stati degli adolescenti coraggiosi, sono stati forti non solo fisicamente, ma hanno anche avuto il coraggio di sostenere e di vivere esperienze difficili, che non tutti hanno la forza di tollerare. Immagino che concordiate con me sul fatto che ne hanno passate tante… eppure sono ancora qui per dimostrare che si può stare in compagnia facendo qualcosa anche per gli altri. Bisogna anche ammettere che quando serve sanno bene come divertirsi. Quante volte li ho visti arrivare ai capannoni di buon mattino armati di bottiglie, piatti, bicchieri e tutto il necessario per organizzare una grigliata coi fiocchi! Non c’è nulla che li scoraggi, nemmeno il diluvio! Sarà per questo che la chiamano ‘festa dell’umidità’? E che dire delle partite a pallone? come non parlare delle loro leggendarie partite a pallone! beh, definirle partite Forse è un po’ esagerato, anche perché non credo siano mai riusciti a finirne una! Di solito giocano per una mezz’oretta e poi passano il resto del pomeriggio a cercare di recuperare il pallone sul tetto!
Che spettacolo poi le feste di carnevale, organizzate per i ragazzi della Penna Nera, oppure i pomeriggi passati a preparare i cartelloni e i giochi per le giornate del volontariato. Non si può non parlare dei service: quanto lavoro per dare la possibilità ad altri di suonare, cantare, ballare, divertirsi e far divertire. Con un entusiasmo ed un’energia fuori dal comune riescono sempre a riempire il mio piccolo cuore di gioia. Anzi, ad essere sincero ogni tanto ci scappa pure qualche lacrimuccia… Ora vivo tutto questo fino in fondo, assaporo ogni attimo, mi gusto ogni momento con loro. Non si dimenticano mai di me, mi portano sempre ad ogni spettacolo e mi fanno partecipare ad ogni loro attività. E nonostante le mie dimensioni o il mio essere inanimato, io so di essere importante per loro!
Ma guarda…sono già arrivato alla fine e non me ne sono neanche accorto! Ho iniziato a scrivere e le parole sono poi uscite così spontaneamente, mettendo nero su bianco i miei pensieri e le mie emozioni.
il Nano